Vuoi trascorrere una giornata tra natura, storia, esplorazione e divertimento con i tuoi bambini?
Allora ti consigliamo una giornata all’Archeopark, un tuffo indietro nel tempo fino alla Preistoria!
Siamo venuti a conoscenza di questo Parco cercando fra le strutture convenzionate Viviparchi in Lombardia.
Viviparchi, grazie alla sua utilissima card, permette a noi genitori di risparmiare gli ingressi dei nostri figli nei migliori parchi d’Italia e in centinaia di altre strutture.
Ma torniamo all’Archeopark… si tratta di un bellissimo parco-museo interattivo a cielo aperto adatto a tutta la famiglia, anche ai più piccini, perché visitabile con i passeggini.
Si trova a Boario Terme, circondato da montagne e da una natura prorompente che caratterizza la Bassa Val Camonica, una valle già riconosciuta come patrimonio dell’UNESCO per l’arte rupestre.
All’ingresso un tabellone con tutte le attività del giorno ci accoglie e ci invita a fargli una foto.

Click e si parte per una nuova Avventura!
Ci si apre subito una meravigliosa anteprima del Parco: un laghetto dal quale si innalzano delle bellissime palafitte, un piccolo porticciolo al quale sono attraccate delle piroghe e un Teatro Romano.



Beh come inizio niente male!
Mentre dinanzi al Teatro Romano partiva una delle tante visite guidate dagli Animatori dell’Archeopark, noi ci siamo diretti verso il piccolo molo.
Il nostro Viaggio è iniziato così, guardando tutto da un’altra prospettiva a bordo della nostra piroga, pagaiando tra ninfee e uccelli acquatici e osservando le palafitte dall’acqua.



Ma l’elemento acqua ha giocato un ruolo primario anche terminato il giro in piroga, quando siamo saliti a bordo della zattera.
Già, una zattera, perché l’uomo preistorico aveva scoperto che un pezzo di legno galleggia se buttato nell’acqua.
Quindi, eccoci tutti e tre a bordo a tirare le funi per scivolare leggeri da una sponda all’altra!
Ogni angolo è una scoperta e approdati al Villaggio Palafitticolo, scoperte ne facciamo tante.
Davanti ai nostri occhi un gruppo di capanne che sorgono impavide dall’acqua, proprio come succedeva 4000 anni fa.
Con Alessandro partono i racconti, immaginando un via vai di persone che si riscaldavano o cucinavano intorno al grande focolare centrale, uomini che modellavano vasi cuocendoli nel forno in argilla semi interrato e donne impegnate nel laboratorio di tessitura.
E con la mente ancora immersa in mille storie, siamo arrivati in un altro posto magico, la Grotta Santuario, uno dei posti preferiti di Alessandro.
Già nel Paleolitico, le grotte rappresentavano per l’uomo un luogo di culto nel quale dipingere e incidere utilizzando schegge di pietra, bulini e colori naturali ricavati da ossidi minerali.
Incidere era un gesto rituale attraverso il quale si poteva tra le altre cose chiedere l’aiuto degli Dei, allontanare gli Spiriti Malvagi ed evocare gli spiriti degli Antenati.
Esplorare la grotta significa entrare in contatto con un luogo estremamente importante per gli uomini preistorici e ripercorrerne momenti attraverso le pitture e le incisioni.
All’uscita della Grotta, ancora un po’ storditi da tanta misteriosa bellezza, fisiamo subito immedesimati nei primissimi nomadi della Valle grazie al Riparo Sottoroccia.
L’accampamento ricostruito sfrutta, infatti, un riparo naturale sotto la roccia.
Nel Mesolitico, gli uomini sfruttavano i ripari naturali sotto le rocce per i loro accampamenti e, per renderli più confortevoli, utilizzavano graticci di legno da addossare alla roccia e pelli di copertura che potevano smontare e rimontare in poco tempo.
Ciò permetteva ai cacciatori di seguire gli spostamenti degli animali.
I ripari erano arredati in modo essenziale con focolare e giacigli rudimentali e completato con poche armi e strumenti in corno e ossa.
Ma, come la storia ci insegna, nel Neolitico l’uomo scopre l’agricoltura e da nomade diventa sedentario.
Ecco allora che sei rende necessario costruire fattorie di legno nelle quali riporre gli attrezzi e allevare pecore, capre e animali.
Nella Fattoria Neolitica potrai immedesimarti nell’uomo agricoltore impugnando attrezzi come la zappa, l’aratro o il falcetto, provare il carro a ruote e salutare conigli, cinghiali o galline!
Come ben sappiamo gli animali fanno sempre colpo sui bambini!
Tra mille Avventure è giunta l’ora di pranzo che abbiamo passato all’ombra di un albero nei pressi del Labirinto, ricostruito grazie ai dati forniti dalle incisioni rupestri delle rocce di Luine, Capodiponte e Cimbergo.



Durante la pausa pranzo Alessandro ha ovviamente deciso di divertirsi un po’ nel grande e bellissimo parco giochi, perfettamente integrato nell’ambiente circostante.
Ma non è finita qui. L’Archeopark è un Parco da vivere a 360°!
Nel pomeriggio Alessandro, preso dall’entusiasmo, ha voluto provare tutti i laboratori di archeologia proposti dal Parco.
Assistiti da personale qualificato, i bambini possono svolgere un sacco di attività fantastiche come:
- Imparare a usare il trapano preistorico e il trapano ad arco
- Macinare il grano, impastare la farina ottenuta e cuocere il pane
- Lavorare l’argilla
- Battere il rame e inciderlo
e portare a casa tutti i lavoretti!!!



Tanta fatica, ma anche tanta soddisfazione… Alessandro era davvero emozionato nel vedere materializzarsi tra le sue mani il frutto del suo duro lavoro: una pagnotta di pane, dei bellissimi ciondoli preistorici in argilla per tutta la famiglia e una graziosa ciotola in rame con inciso un uomo preistorico.
Una giornata che è stata un tuffo nel passato, un ritorno alle origini davvero suggestivo, che abbiamo vissuto intensamente e che ha coinvolto tutti i nostri sensi attraverso le tante Esperienze.
Una giornata da rivivere per non dimenticare da dove veniamo.
DOVE MANGIARE
Dato che la giornata lo consentiva, per il pranzo noi ci siamo organizzati per un bel pic nic nelle aree attrezzate che Parco mette a disposizione.
In alternativa all’interno del Parco stesso si trova un Ristorante Pizzeria aperto per il pranzo, ma anche per cena e per tutti i tipi di eventi.