gravellona lomellina

GRAVELLONA LOMELLINA: PAESE D’ARTE

Gravellona Lomellina fu un Paese Signorile per Pochi, ora diventa Bello per Tutti

Così recita un cartello all’ingresso del paese che introduce Gravellona Lomellina ai visitatori e questa ci sembra la degna introduzione per questo meraviglioso paesino della Lomellina, ovvero quell’area nel sud-ovest della Lombardia, compresa tra il Sesia, il Ticino e il Po.

Gravellona Lomellina è uno di quei paesini che ti lasciano a bocca aperta, che ti stupiscono a ogni passo e che non sai come raccontare.

È un’esplosione di colori incastonata tra le risaie della provincia di Pavia, è ancora un Paesino con la P maiuscola, dove il campanile della chiesa svetta tra le case basse.

Un paesino il cui paesaggio è rimasto inalterato grazie alla mancata industrializzazione.

Un luogo che emana tutto il fascino del suo passato – il mulino, le vecchie case agricole, le case signorili – ma che, dal 1992, è rinato grazie a opere d’Arte che ne hanno valorizzato ogni angolo.

Perché visitarlo con i bambini? Perché potrai fare una caccia al tesoro davvero originale!

 

GRAVELLONA LOMELLINA: LA NOSTRA CACCIA AL TESORO

A Gravellona Lomellina l’Arte si respira ovunque.

Come detto, a partire dal 1992 su progetto del pittore milanese Luigi Regianini il paese iniziò a essere dipinto.

Da allora, nuove opere d’arte e installazioni hanno decorato sempre più il paese, le cui strade e vicoli si sono trasformati nelle ‘sale’ a cielo aperto di un suggestivo e originale museo.

Non possiamo dirti quali opere vedere o tracciare un itinerario. 

Possiamo solo consigliarti di perderti, come abbiamo fatto noi, tra le vie del paese. 

Proprio come i bambini un po’ con il naso all’insù, un po’ con il naso all’ingiù, girandoti a destra e a sinistra e abbandonandoti alle esclamazioni che usciranno inevitabilmente di continuo dalla tua bocca: “Guarda!” “Wow!” “Che Bello!”

Non ci sarà angolo che non ti stupirà.

gravellona lomellina

Per noi il tour di Gravellona Lomellina è presto diventato una caccia al tesoro, o meglio alle opere d’arte.

Abbiamo trovato:

  • un Monumento alla Zanzara (sì proprio alla zanzara!)
  • sui muri, murales e riproduzioni di famose opere d’arte come Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo o Il Bacio di Hayez
  • sagome di spazzacamini, befane e cicogne sui tetti
  • cabine elettriche e paracarri trasformati in simpatici personaggi
  • trattori divenuti sculture
  • mosaici sui marciapiedi
  • barriere New Jersey diventate luogo di ritrovo per zebre
  • orsi in bicicletta o con un carretto gelato
  • un bellissimo lavatoio decorato in località Barbavara

e tanto altro…

gravellona lomellina

 

Chi ne ha scovate di più? Non lo sappiamo, abbiamo perso il conto, ma l’obiettivo di girare il paese coinvolgendo Alessandro è stato centrato in pieno!

Ovviamente durante la nostra caccia alle opere d’arte abbiamo incontrato altri importanti monumenti del paese.

GRAVELLONA LOMELLINA: MONUMENTI

Gravellona Lomellina non è solo opere recenti che lo hanno reso Paese d’Arte, ma conserva anche il fascino del suo passato grazie ad alcuni monumenti da non perdere:

 

Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Assunta 

sorge nella piazza principale del paese e risale al XVI secolo. 

All’interno della chiesa sono conservate le reliquie di San Faustino martire, patrono del paese, e per questo motivo è anche detta Chiesa di San Faustino

Chiesa di San Lino

La Chiesa, oggi sconsacrata, era collegata all’adiacente convento degli Agostiniani.

Successivamente all’editto napoleonico del 1804, cessò ogni funzione di culto e, mentre il convento fu venduto a privati, la chiesa divenne proprietà comunale. 

Oggi, è un affascinante mercatino di oggetti ritrovati, hobbistica e restauri.

 

Teatro della Società Operaia di Mutuo Soccorso

Il Teatro fu costruito sull’area di una casa della prevostura donata nel 1905 da Giuseppe Cesare Barbavara.

Era nato per ospitare feste da ballo, il cui ricavato serviva a pagare le spese mediche e ospedaliere di chi si ammalava. 

Oggi, il Teatro di Gravellona Lomellina è una delle tante opere rimaste a seguito della dismissione delle Società di Mutuo Soccorso, costituite principalmente tra metà e fine ‘800, sciolte con l’avvento del fascismo e ripristinate nel dopoguerra quando, però, il Servizio Sanitario Nazionale ne rese superflua l’attività. 

Villa Barbavara e Giardino

La settecentesca Villa Barbavara, ancora oggi abitata dagli eredi dei Conti Barbavara, è formata da un edificio costruito con diversi stili architettonici e da una torre di 30 metri, che, data la sua vista, pare sia stata usata anche per scopi bellici.

La Villa è immersa in un immenso e bellissimo giardino all’inglese, chiamato dai gravellonesi “giardinon”, visitabile solo in occasione delle giornate FAI o della Festa dell’Arte.

 

Mulino dei Barbavara 

Come cita il cartello illustrativo, il Mulino è di origine trecentesca ed è mosso dalle acque della roggia omonima. A fine anni 50 del ‘900, il mulino ha subito l’ultima ristrutturazione, ma all’interno ci sono ancora i meccanismi funzionanti. 

Le acque in uscita dalla gora, attraversano da nord a sud tutto il centro abitato, andando a irrigare i terreni agricoli a valle del paese. 

Oggi, l’area del mulino è impreziosita dalle riproduzioni di antiche opere della corrente artistica dei Macchiaioli.

A lato del mulino si può accedere a piedi al Parco dei Tre Laghi.

 

GRAVELLONA LOMELLINA: IL PARCO COMUNALE TRE LAGHI

Aperto nel 2006, il Parco dei Tre Laghi si trova di fronte al giardino all’inglese di Villa Barbavara.

È una bellissima e ampia oasi di pace e divertimento per tutta la famiglia caratterizzata da tre laghi di acqua sorgiva da cui prende il nome.  

Il luogo ideale dove fare una passeggiata nella natura, praticare pesca e canoa, prenotare le aree attrezzate per un pic-nic e osservare, anche qui, forme d’Arte.

gravellona lomellina

Spiccano alcune riproduzioni di strutture pre-celtiche e il Totem opera dell’artista Libero Greco, che ha rappresentato gli animali tipici della Lomellina: rana, zanzara, airone e pesce. 

Per maggiori informazioni sul Parco, clicca QUI.

 

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