2 giugno 2022, una data che ricorderò molto bene, perché mamma e papà mi hanno portato a fare una gita davvero incredibile all’Isola dei Cipressi, la conosci?
È un’isoletta piccola, un gioiello incastonato nelle acque del lago di Pusiano, che riserva, però, grandissime sorprese!

A partire dalla sua lunga storia, spesso legata a personaggi illustri, artisti e scrittori.
Ti imbarchi con noi per scoprirla insieme?
IN BARCA DA BOSISIO PARINI ALL’ISOLA DEI CIPRESSI
La nostra gita alla scoperta dell’Isola dei Cipressi è iniziata al molo di attracco del battello Vago Eupili (Eupili è l’antico nome del Lago di Pusiano!).
La cornice è quella di Bosisio Parini, un pittoresco borgo della Brianza lecchese affacciato sul lago, che ha dato i natali al grande poeta Giuseppe Parini, da cui prende il nome, e al pittore di Napoleone Andrea Appiani.
Fatti i biglietti per l’escursione e ricevuta una mappa da vero esploratore, mi sono imbarcato sul battello seguito da mamma e papà.
Eravamo poche persone e c’era una bella brezza a rendere il caldo piacevole.
Mi sono seduto su una sedia con la mappa e il mio binocolo ed ero davvero tanto impaziente di partire!
A un certo punto è arrivato il Capitano, il signor Gianluigi, e questo voleva dire solo una cosa: partenzaaaaaa!
Abbiamo così lasciato Bosisio, navigando lentamente lungo il perimetro del lago di Pusiano.
Ci siamo lasciati alle spalle l’ampio Parco di Villa Appiani, dove si trovano due stele in ricordo degli illustri concittadini Parini e Appiani.
E, allontanandoci, abbiamo potuto ammirare il vecchio borgo, nel quale si intravede la casa natale del Parini.
Siamo passati poi davanti alla Comarcia, una zona paludosa costituita essenzialmente da cannette.
La navigazione è proseguita lentamente accompagnata dai racconti della nostra guida.
Ci ha svelato come proprio dalle zone paludose venisse estratta la torba, un combustibile fossile simile al carbone, ma dal basso potere calorifico, grazie al quale Bosisio Parini si arricchì e potè acquistare il lago e le sue pertinenze.
Pertinenze interessanti, come:
– la Casa del Pescatore, un edifico del Cinquecento, ahimé, recentemente abbattuto
– il Cavo Diotti, la diga più antica d’Italia
– il Palazzo Beauharnais, scelto da Napoleone Bonaparte per il figlio adottivo Eugenio de Beauharnais
– l’Isola dei Cipressi, così chiamata per via dei circa 120 cipressi, alcuni dei quali secolari, che si trovano nella sua parte centrale
Abbiamo ammirato dal battello proprio il Palazzo Beauharnais situato a pochi metri dalle sponde del lago e abbiamo proseguito verso la destinazione finale del nostro viaggio: l’Isola dei Cipressi.
L’ISOLA DEI CIPRESSI
Abbiamo attraccato e siamo sbarcati sul molo privato dell’Isola dei Cipressi.



Il primo impatto? È quello di essere sbarcati su un vero Paradiso Terrestre, dove il verde e gli animali la fanno da padroni.
L’isola dei Cipressi è, infatti, un’isoletta di circa 18.000 metri quadrati, la cui parte perimetrale è coperta da un prato verde intenso e nella cui parte centrale sorge una grande collina naturale.
In epoca medievale la collina è stata recintata da mura e sopra di essa è stata creata la Stanza dei Cipressi, un grande pratone delimitato da due filari di cipressi.
Sul lato sud di questa collina è stata poi costruita, nel corso del tempo, la casa padronale.
E poi gli animali, tantissimi animali!!!
L’isola è abitata principalmente da loro che vivono completamente liberi sul territorio.
Alcuni arrivano da molto molto lontano, ma hanno trovato qui il loro perfetto habitat!
Sbarcati sull’isola, dunque, tutto è partito dal grande prato verde dove la nostra guida, Alessandro, ha iniziato a raccontarci la storia di questo posto magico.
Una storia iniziata tanto tanto tempo fa, circa 10.000 anni, quando sulla punta dell’isola gli uomini primitivi costruirono un villaggio di palafitte, sfruttando il lago per il loro sostentamento e come difesa da predatori, come l’orso delle caverne.
Pensa che alcuni pali si trovano ancora nel fondale del lago, altri, invece, sono stati portati in alcuni musei di Erba, Lecco, Como e anche Milano!
Oltre a queste tracce di un passato lontanissimo, sono arrivati fino a noi anche utensili in selce, che sono stati trovati sull’isola, raccolti e conservati nel piccolo Museo dell’Isola, insieme a reperti di navigazione, caccia e pesca sul lago.



Purtroppo non abbiamo potuto visitare questo Museo, perché il proprietario non si trovava sul posto al momento della nostra visita.
Il primo documento che ci testimonia la presenza dell’Isola risale al Medioevo, più precisamente al 1314.
Dal Medioevo, nel corso dei secoli, la storia dell’Isola è stata strettamente legata alla storia del Lago di Pusiano e alle sue attività, e successivamente anche al Palazzo Beauharnais, fatto costruire verso la fine del Quattrocento da una famiglia di feudatari, la Famiglia Carpani.
L’isola è passata di mano in mano, dalla Chiesa a famiglie nobili e personaggi illustri, tra cui la famiglia reale austriaca, gli Asburgo d’Austria, ed Eugenio de Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone Bonaparte e Viceré del Regno d’Italia.
Oggi è di proprietà della Famiglia Gavazzi, un’importante famiglia lombarda di imprenditori.
Ammetto che questa prima parte per me non è stata molto interessante, ma vedevo mamma e papà che seguivano con molta attenzione.
La guida ha, però, catturato nuovamente il mio interesse con la presentazione di tutti gli animali che vivono sull’isola.
Pavoni, gru damigelle, gru coronate, oche australiane, cicogne e il fagiano argentato (girategli alla larga, perché è un tipetto geloso e, a volte aggressivo) e loro… i dolcissimi e timidissimi wallaby, i cugini dei canguri!
Non vedevo l’ora di vederli da così vicino!
Ci siamo mossi dal grande prato e abbiamo poi attraversato la bellissima peschiera, dove veniva ‘pescato’ e conservato il pesce, e ci siamo avviati nell’altro mio posticino preferito, la fantastica “casa sull’albero”.
E mentre camminavamo accanto a noi si sono mostrati in tutta la loro bellezza i pavoni, le gru coronate e sì, eccoli, proprio loro, i wallaby!!!






È stata una grandissima emozione non solo per me, ma anche per mamma e papà, vederli saltellare nel prato!
Mentre eravamo totalmente rapiti dai wallaby, divisi in gruppetti, siamo saliti sulla casa sull’albero, attraversando dei ponticelli tibetani.



L’interno è davvero stupendo!
Tutto in legno, caldo e avvolgente, con una superlativa vista lago.
Ci siamo poi spostati per andare a vedere la suggestiva Stanza dei Cipressi ed è in questo momento che il fagiano argentino ha deciso di non voler farci passare…
La nostra guida ha dovuto tenerlo impegnato per consentirci i salire la bellissima scalinata che conduce sulla cima della collina.
E non è finita, una volta il su, il fagiano ha deciso di seguirci per controllare ciò che facevamo.
Che tipo!
Tramite una scaletta stretta e segreta siamo sbucati sotto i portici della bellissima casa padronale.
La costruzione più antica dell’Isola si nasconde proprio qui dietro i cipressi ed era dependence di Eugenio de Beauharnais, il Viceré d’Italia.
Si tratta di un’unica stanza con bagno e camino, dove si dice che vivesse le sue avventure amorose.
Sì, siamo venuti a conoscenza di qualche segretuccio e curiosità di ciò che avveniva sull’Isola.
Ne vuoi sapere un altro?
C’è anche una Botola Segreta che conduce in due stanze scavate all’interno della collina, che costituiscono la vecchia ghiacciaia dell’isola dove era conservato il cibo.
La leggenda vuole che la botola fosse collegata con la ghiacciaia del Palazzo Beauharnais attraverso un tunnel utilizzato dalle amanti di Eugenio…
Leggenda o Realtà?
Quest’Isola è davvero una continua scoperta e uno scrigno di segreti e misteri che la rendono ancora più magica!
La nostra gita si è conclusa navigando verso Bosisio Parini, con un aperitivo a bordo del Vago Eupili per festeggiare tutti insieme la Festa della Repubblica.
Cin cin!
LINK UTILI
Come già detto, l’Isola dei Cipressi è una proprietà privata, per questo motivo è visitabile solo con tour privati organizzati dalla Pro Loco Bosisio Parini.
Clicca QUI per non perderti i prossimi sbarchi sull’Isola dei Cipressi!!!
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