Minitour delle Case Strane??? Cos’è?
Molto spesso camminiamo per strada velocemente trasportati dalla frenesia che caratterizza le nostre giornate.
Molto spesso ci troviamo in auto da passeggeri e guardiamo fuori dal finestrino distratti da 1000 pensieri.
E ci dimentichiamo di guardare veramente, perdendo, così, dettagli unici della nostra città.
I bambini in questo sono meravigliosi.
Curiosi e sempre con il nasino all’insù scoprono cose magiche.
Ogni tanto capita che Alessandro ci dica “mamma, papà guardate!” e ci faccia così scoprire qualcosa alla quale non avevamo mai fatto caso.
Ecco allora che abbiamo creato un insolito Minitour delle Case Strane – come le chiama Alessandro – cioè tutti quegli edifici insoliti, bizzarri e colorati che catturano l’attenzione di un bambino, e non solo!
Pronto? Partiamo!
CASE A IGLOO
Alessandro: “Mamma, papà, una casa rotonda!”

Ebbene sì, siamo nel quartiere Maggiolina, a Nord di Milano. Bellissime e originali queste case non possono non rientrare nel nostro Minitour delle Case Strane.
Risalgono al primo dopoguerra, furono progettate da Mario Cavallè e costruite per accogliere gli sfollati del dopoguerra.
Per la costruzione Mario Cavallè si ispirò a una tecnica molto utilizzata in America dove le case circolari erano molto più diffuse.
Mattoni rossi, due piani, per 45 metri quadri totali. Delle dodici unità originarie ne sono sopravvissute otto, ma oggi solo due hanno mantenuto l’impianto originale.
CASE FUNGO


Le Case Fungo si trovavano in quella che era stata soprannominata la Strada degli Gnomi, ovvero via Lepanto, per via di queste strane casette che insieme alle Case a Igloo contribuivano a rendere fiabesca la Via.
Erano due e si sviluppavano su 2 livelli, uno più stretto al piano inferiore e uno più largo a quello superiore, che richiamano proprio la forma di un fungo.
Negli anni Sessanta furono demolite dal nipote del loro progettista, l’ingegner Mario Cavallè, lo stesso che progettò le Case a Igloo.
Oggi è possibile vederne alcune al confine tra Milano e Novate Milanese.
I colori e le decorazioni originali non sono più gli stessi, ma la forma a fungo, il loro fascino e quel pizzico di magia che emanano sono rimasti inalterati.
CA’ LONGA
Alessandro: “Mamma, papà, ma quanto è lunga questa casa?”



Un angolo storico e caratteristico di quello che era il “Borgo dei Scigolatt”, ovvero il Borgo degli Ortolani.
Il termine Scigolatt deriva da scigola, ovvero cipolla. La Ca’ Longa, letteralmente ‘casa lunga’, nasceva come cascina dell’800.
Fu utilizzata come sede postale con le stalle per i cavalli delle carrozze e poi divenne una casa di ringhiera, quella che possiamo ancora oggi ammirare.
La leggenda narra che la Ca’ Longa sia arrivata integra ai nostri giorni per via di un miracolo: durante i bombardamenti delle due guerre mondiali la casa fu risparmiata grazie alla Madonnina votiva presente ancora oggi nel cortile.
Questo miracolo viene celebrato ogni prima domenica di Ottobre quando i residenti aprono le porte del cortile. Oggi la Ca’ Longa è spesso scelta come location per pubblicità e film.
CASA GALIMBERTI
Alessandro: “Mamma, papà, guardate quanti disegni su quella casa!”



Esatto! Una bellissima facciata decorata con piastrelle figurate in ceramica, ferri battuti e motivi floreali in cemento.
È la facciata di Casa Galimberti, casa progettata dall’architetto Giovanni Battista Bossi su incarico dei fratelli Galimberti e uno dei pezzi più espressivi del Liberty Milanese.
Potevamo non includerla nel nostro Minitour delle Case Strane?
CA’ DELL’ORÈGGIA
Alessandro: “Mamma, papà, ma quella casa ha un orecchio?!”



Sì, e proprio a quell’orecchio in bronzo si deve il soprannome di questo palazzo. Si tratta in realtà del Palazzo Sola-Busca e quell’orecchio in realtà era un citofono!!! Sì, hai capito bene.
L’orecchio è opera di un’artista milanese, Adolfo Wildt, che ne ha curato tutti i dettagli esterni e interni, grazie ai quali, insieme alla trasmissione del suono attraverso un canale all’interno del palazzo, funzionava da citofono.
Pare si tratti del primo citofono di Milano e di uno dei primi della storia.
Oggi non è più funzionante, ma si narra che chiunque si avvicini all’orecchio e gli sussurri un desiderio, vedrà questo realizzato! Tentar non nuoce…
Puoi ammirare l’orecchio di Palazzo Sola-Busca sulla copertina dell’album Acustica di Eugenio Finardi!
CASA 770
Alessandro: “Mamma, papà, perché siamo venuti a vedere questa casa?”



Al 770 di Eastern Parkway a Brooklyn NY c’è una casa dalla facciata in mattoni a 3 punte della quale esistono 12 riproduzioni nel mondo.
In Europa si trova una sola di queste riproduzioni e si trova a Milano, in Via Poerio 35.
QUARTIERE ARCOBALENO
Alessandro: “Mamma, papà, le case di tutti i colori!”



Da villaggio operaio ad attrazione turistica. Questa è la storia di queste villette dai mille colori pastello nate alla fine del 1800 quando la Società Edificatrice Abitazioni Operaie le costruì per destinarle agli operai della zona a prezzi accessibili.
Oggi sono diventate una vera attrazione turistica, anche se rimane un angolo di Milano nascosto e sconosciuto ai più.
CASE IN STILE TUDOR
Alessandro: “Mamma, papà, che strane quelle casette!”



Ci siamo spostati a sud di Milano, dove, in effetti, si trovano due casette con tetti spioventi, colori tenui e decorazioni in legno a vista che ci hanno trasportati in un angolo del centro Europa.
Per un attimo ci siamo proprio dimenticati di trovarci nel cuore di Milano.
Pare siano state costruite per colmare la nostalgia del Paese di origine dei proprietari, esistono diverse versioni a riguardo, una inglese e una tedesca.
La prima versione vuole che una donna inglese sposata con un italiano e nostalgica del suo Paese chiese di poter abitare in una casa in stile inglese.
La seconda versione vuole che le due case siano state volute da due pianisti tedeschi anche loro nostalgici del loro Paese.
SEDE TOILET PAPER
Alessandro: “Mamma, papà, una casa tutta colorata!”
Siamo in zona Città Studi. Qui si trova la sede di Toilet Paper, il magazine creato nel 2010 dall’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari.
Si tratta di un edificio su 2 piani davvero molto particolare che attira folle di turisti e curiosi. Vuoi sapere perché?
La sua facciata è in stile primo Novecento e su di essa 4 mani, 4 rossetti e 3 colori dominanti – rosso, blu e bianco – creano un vivacissimo colpo d’occhio!
Sicuramente l’edificio dai colori più squillanti del nostro Minitour delle Case Strane.
VILLA INVERNIZZI
Alessandro: “Mamma, papà, i Fenicotteri Rosa!”
Villa Invernizzi è una bellissima Villa in stile Liberty, residenza di Romeo Invernizzi, “papà” dei famosissimi Formaggini Mio e geniale ideatore di Susanna Tutta Panna e della Mucca Carolina.
Alzi la mano chi non li conosce!
Il giardino della Villa, che si affaccia su Via dei Cappuccini, nasconde una vera meraviglia.
I più piccoli, soprattutto, ne restano affascinati e passerebbero ore con il nasino incollato alla recinzione, perché in quel giardino abita un’elegante “famiglia” di Fenicotteri Rosa!
Leggi L’articolo: I FENICOTTERI ROSA DI VILLA INVERNIZZI
CASA DELLE FATE
Alessandro: “Mamma, papà, la casa della fiabe!”
Ci spostiamo nel quartiere San Siro. I bambini si incantano a guardarla, gli adulti ne restano colpiti e affascinati.
Di cosa stiamo parlando? Di quella che è conosciuta come La Casa delle Fate, un edificio che, per via della sua architettura, ricorda proprio una casa appena uscita da un libro di fiabe.
Eppure il suo passato non sembra sia stato così tanto fiabesco.
Pare, infatti, che negli anni Novanta fosse una casa di appuntamenti con tanto di piscina a forma di cuore. Oggi la piscina non c’è più e la villa è stata divisa in appartamenti.
CASA A TRE CILINDRI
Alessandro: “Mamma, papà, un palazzo rotondo!”
Eh sì! Sempre nel quartiere San Siro, al civico 27 di via Gavirate si trova un edificio residenziale davvero molto singolare.
Si tratta della Casa a Tre Cilindri, un condominio formato da tre torri circolari disposte a triangolo e unite tra loro da un elemento centrale in vetro che accoglie scale e ascensore.
Artefici di questo bellissimo progetto furono l’architetto e urbanista Angelo Mangiarotti e il collega Bruno Morassutti, che tra il 1959 e il 1962 costruirono questo edificio su commissione di una cooperativa di funzionari statali.
La forma insolita è probabilmente dovuta all’irregolarità del lotto di terreno, ma anche alla richiesta dei proprietari di avere appartamenti grandi e molto luminosi.
Ogni cilindro ospita 3 piani ognuno occupato da un solo appartamento e una terrazza giardino sulla sommità.
LA TORRAZZA
Alessandro: “Mamma, papà, ma quel palazzo è al contrario?“
Nel 2009 in Piazzale Segesta è stata costruita una torre che non passa certo inosservata.
Si tratta della Torrazza, una torre in mattoni rossi dall’originale forma a cono rovesciato posta a chiusura di un complesso di case popolari tra Via Paravia e Via Zamagna.
Il progetto dello Studio di Architettura Barbieri & Negri prevede 8 piani per un totale di 26 unità abitative e 1 locale commerciale al piano terra. Il forte impatto architettonico della torre ha lo scopo di riqualificare l’immagine urbanistica del quartiere.
LA CASA STRETTA
Alessandro: “Mamma, papà, ma quella è una casa?”
Ebbene sì, è una casa molto particolare, perché è considerata la Casa più Stretta di Milano.
Ci troviamo in zona Brera, in Via Pontaccio al numero 20. Nonostante sia davvero strettissima si fa notare con la sua facciata in lamiera ossidata che si slancia in altezza su ben 4 livelli.
L’edificio fu ideato per riempire il ‘buco’ venutosi a creare a seguito di demolizioni post belliche e ricostruzioni tra il moderno edificio di Via Pontaccio 18 e il palazzo all’angolo tra Via Pontaccio e Corso Garibaldi.
CA’ DE SASS
Alessandro: “Mamma, papà, ma quella casa è fatta con tanti sassi?”
La Ca’ de Sass, letteralmente “casa di sasso”, è un palazzo storico che si trova nel centro di Milano, più precisamente in Via Monte di Pietà 8.
Costruito tra il 1868 e il 1872 su progetto dell’architetto Giuseppe Balzaretto, l’edificio si ispira ai grandi edifici fiorentini, sedi di banche, del periodo rinascimentale, sullo stile di Palazzo Strozzi.
La Ca’ de Sass rappresenta uno degli esempi più significativi dello stile eclettico di fine Ottocento, con qualche influenza neo-rinascimentale.
Il suo nome rimanda subito alla decorazione in bugnato, cioè ai grossi blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate, che ne decora le facciate, ma che ben si fonde con le finestre rettangolari del piano terra e con le bifore dei piani superiori.
È stata probabilmente il primo pilastro di quella che un tempo è stata il centro finanziario di Milano, ovvero Piazza Cordusio.
Sede storica della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (CARIPLO), la Ca’ de Sass è stata anche sede di Banca Intesa, mentre oggi ospita la sede secondaria di Intesa Sanpaolo.
PALAZZO FIDIA
Alessandro: “Mamma, papà, ma quella casa è proprio strana!”
Costruito tra il 1929 e il 1932 dall’architetto Aldo Andreani, Palazzo Fidia è sicuramente uno degli edifici più bizzarri di Milano.
Si trova in pieno centro, di fronte a Villa Necchi Campiglio, e si sviluppa in altezza giocando su un insolito accostamento di vari stili architettonici.
La facciata, quasi interamente ricoperta di mattoni, è un insieme volutamente disordinato di nicchie, archi, balconcini, timpani ed elementi in cemento.
Questa architettura così bizzarra e originale fu ribattezzata “Architettura Jazz”. All’epoca della sua costruzione, i cittadini dimostrarono poco apprezzamento per questa caratteristica.
Mentre oggi è sicuramente uno degli edifici più interessanti di Milano. Peccato che, trattandosi di un edificio con abitazioni private, non sia visitabile all’interno.
Una curiosità: qui il regista Michelangelo Antonioni girò alcune scene del film “Cronaca di un amore” (1950) la cui protagonista interpretata da Lucia Bosè abitava proprio in questo palazzo.
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