La Darsena

Pensando a Milano, diresti mai che l’acqua sia stato e sia tutt’ora un elemento imprescindibile della città?

Ebbene sì, negli anni l’acqua ha giocato un ruolo fondamentale per Milano.

L’acqua racconta a grandi e piccini secoli di storia di una città che noi amiamo profondamente.

“Medio‐lanum”, Milano, si trova in una posizione geografica strategica, al centro della Pianura Padana, lontana, però, dal mare, dai laghi e dai grandi fiumi.

Nel XII secolo lo sviluppo economico e commerciale hanno reso necessario sopperire a questa mancanza di corsi d’acqua navigabili.

Si partì dalla costruzione di canali artificiali che avevano lo scopo di irrigare le coltivazioni, di trasportare persone e merci e di far funzionare i mulini: i Navigli.

La storia dei 5 Navigli di Milano – il Grande, il Pavese, il Martesana, il Bereguardo e il Paderno – conosce una continua crescita nel corso dei secoli passando attraverso i Visconti, gli Sforza, la progettazione del sistema di chiuse di Leonardo da Vinci, le dominazioni spagnola, austriaca e francese.

Conosce, poi, un lento declino a partire dal 1857 fino all’età contemporanea.

In occasione di Expo 2015, è stata attuata un’imponente opera di riqualificazione dei Navigli che sono tornati a “riflettere” Milano.

Così, in una tiepida giornata di gennaio, abbiamo deciso di scoprire Milano proprio dal suo elemento liquido, l’acqua, con un giro in barca lungo l’itinerario della Darsena, l’antico “porto” di interscambio di Milano, un bacino d’acqua che unisce il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, oggi punto di ritrovo della movida milanese.

 

 

Ci rechiamo, quindi, al pontile, all’inizio del Naviglio Grande.

Alessandro è incuriosito da questo “nuovo” mezzo di trasporto mai usato in città.

Si parte.

Dopo solo pochi metri passiamo di fianco a uno degli angoli più suggestivi di Milano, Vicolo dei Lavandai, uno dei lavatoi dove le donne per secoli hanno pulito con “olio di gomito” i panni dei milanesi.

Dalla barca si scoprono angoli nascosti e murales che normalmente passano inosservati. E il dolce movimento dell’acqua rende tutto ancora più magico.

 

 

La barca prosegue il suo viaggio e arriviamo dapprima a Palazzo Galloni, dove ha sede il centro dell’Incisione, e, subito dopo, al curioso complesso monumentale, composto dalla Chiesa, dal Ponte e dal Lavatoio di San Cristoforo.

 

 

Il complesso è costituito da 2 chiese: quella di sinistra più antica e quella più recente detta Cappella Ducale, del XV secolo. Ma l’impressione che si ha è di una chiesa unica a doppia navata. 

A questo punto la barca inverte la marcia.

Rimaniamo affascinati da come il “Capitano” riesca a fare inversione in uno spazio così stretto con così tanta disinvoltura. Alessandro gli si piazza dietro quasi a volerne carpire i segreti.

Passiamo sotto il ponte dello ‘Scodellino’, così chiamato per le vecchie Osterie.

Entriamo nella Darsena e poi rientriamo al pontile.

È stata un’esperienza molto bella e una grande novità non solo per Alessandro.

È stato un rivangare il passato di una città che amiamo profondamente con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Un passato che spesso passa inosservato, ma che è lì, sempre sotto i nostri occhi.

Per Alessandro è stato un modo diverso di vivere Milano e si è divertito a documentare tutto con molta attenzione.

 

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