Durante il nostro viaggio alla scoperta della Val d’Orcia, abbiamo deciso di dedicare una giornata a Radicofani.
Radicofani è un suggestivo borgo situato su un colle ai confini meridionali della Val d’Orcia.
Il borgo è dominato da una Fortezza leggendaria e imponente, posta sulla sommità di uno sperone di roccia basaltica di 896 metri e visibile anche a chilometri di distanza.
Un faro nella Val d’Orcia.
Avevamo promesso ad Alessandro che saremmo andati alla scoperta di qualcosa di davvero insolito, tra personaggi leggendari e costruzioni che hanno dell’incredibile!
E lui ero taaaaaanto curioso! E tu sei curioso?
Ok, allora seguici!
LA FORTEZZA DI RADICOFANI
Quando siamo arrivati alla Fortezza di Radicofani Alessandro non credeva ai suoi occhi da tanto fosse grande.
In effetti, ai suoi piedi, ci sentivamo piccini piccini, delle formichine!
Le origini della Fortezza risalgono all’epoca carolingia (IX sec.) e la sua storia è abbastanza turbolenta.
Del resto, vista la sua posizione strategica di dominio sulla Via Francigena, è comprensibile che, nel corso dei secoli, sia stata molto ambita.
Per una parentesi di 3 anni diventò la dimora di un personaggio leggendario – che ti sveleremo più avanti.
Ma fu anche acquistata, riscattata, contesa, invasa e distrutta.
Finché, per fortuna, un’importante opera di restauro l’ha riportata al suo antico splendore e alla sua apertura al pubblico.
E così noi abbiamo avuto l’occasione di visitarla!
Abbiamo iniziato la nostra visita del Cassero e delle fortificazioni, abbiamo scoperto camminamenti sotterranei, presunte prigioni e…
… poi siamo andati su su… fino alla Terrazza dei Merli, a quasi 1000 m di altezza, dove i nostri occhi hanno potuto spaziare e incidere nella nostra mente una panoramica a 360° sul territorio circostante.
Eravamo talmente carichi e coinvolti nella visita da avere proprio la sensazione di aver conquistato la Fortezza!
Ma nonostante il suo incredibile fascino, non era questo luogo oggetto di tanta curiosità.
Le due chicche insolite che ci attiravano come calamite si trovavano nell’Antico Borgo!
ANTICO BORGO
Andiamo per gradi…
Abbiamo iniziato a girovagare per Radicofani alla ricerca dalle sue attrazioni principali:
- la bellissima Chiesa romanica di San Pietro, una chiesa XIII secolo, famosa per la sua collezione di terrecotte robbiane e statue lignee, tra le quali spicca una Madonna col Bambino di Francesco di Valdambrino
- la Chiesa di Sant’Agata, sulla via principale, che al suo interno custodisce una dossale di terracotta invetriata di Andrea della Robbia raffigurante La Madonna Incoronata dagli Angeli
- Palazzo Pretorio, un duecentesco palazzo antica sede del Capitano di Giustizia, con i suoi antichi stemmi in pietra.
Ma, durante i nostri viaggi abbiamo la necessità e il dovere di coinvolgere nelle visita Alessandro.
E, come promesso ad Alessandro, anche questa volta abbiamo cercato qualcosa che potesse catturare la sua attenzione e stupirlo.
Bene.
Abbiamo deciso di fare una sosta merenda e gioco nei Giardini pubblici del Maccione.
Non un luogo casuale.
Qui si trovano due opere dello scultore radicofanese Aldo Fatini: una è la Statua del Monumento ai Caduti, l’altra è la statua di un personaggio molto intrigante, la Statua di Ghino di Tacco.

Ti chiederai chi è costui? È il personaggio misterioso con il quale volevamo stupire Alessandro… e ci siamo riusciti!
Sì, perché è nientepopodimeno che il Robin Hood della Val d’Orcia!
Abbiamo raccontato ad Alessandro che Ghino di Tacco era un nobile senese ghibellino diventato un bandito-gentiluomo che toglieva ai ricchi per donare ai poveri, proprio come il Robin Hood che conosce lui!
E che Ghino di Tacco visse nella bellissima Fortezza di Ricofani, che tanto ci era piaciuta. Se ne impadronì la notte di Natale del 1297 e ne fece la sua dimora per ben 3 anni.
Da quel momento iniziò a controllare tutto ciò che transitava lungo la Via Francigena, diventando una vera e propria leggenda, citata perfino da Dante Alighieri ne “La Divina Commedia”
«Quiv’era l’Aretin che da le braccia
fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte»
(Dante, Purgatorio VI, vv. 13-14)
e da Boccaccio nella II novella della Decima Giornata del “Decamerone”.
«Ghino di Tacco piglia l’abate di Clignì e medicalo del male dello stomaco e poi il lascia quale, tornato in corte di Roma, lui riconcilia con Bonifazio papa e fallo friere dello Spedale.»
Quale bambino non rimane affascinato dal sapere che l’Italia aveva il suo Robin Hood?
Ma non è tutto.
Se ti dicessimo che abbiamo portato Alessandro alla ricerca di una piramide vera, sì proprio qui, nel cuore della Val d’Orcia?
Ebbene sì. Come dei veri esploratori, siamo andati nel Bosco di Isabella dove si trova proprio una Piramide di Pietra.



Il Bosco di Isabella è un giardino romantico esoterico voluto dall’avvocato e politico italiano Odoardo Luchini e dedicato alla moglie Isabella.
Il bosco-giardino, con le sue piante provenienti da tutto il mondo, rispecchia la grande passione dei Luchini per la botanica, ma è anche un tempio massonico, con la sua piramide a base triangolare e altri simboli.
Grazie al fascino di Robin Hood e alla stranezza di una Piramide laddove non te la aspetti, siamo riusciti a intrattenere Alessandro nella visita di quello che riteniamo essere uno dei borghi più belli e misteriosi della Val d’Orcia.
VISITARE LA FORTEZZA DI RADICOFANI
Trovi tutte le informazioni utili per visitare la Fortezza di Radicofani sul sito www.fortezzadiradicofani.it
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