Vuoi venire con noi lungo un mini itinerario tra ponti e mulini a pochi chilometri da Milano?
Ingredienti: una domenica mattina di maggio, di quelle che il sole scalda sin dalle prime ore, e noi che abbiamo voglia di natura, avventura ed evasione.
Il tutto condito da luoghi senza tempo.
E allora che si fa? Si ‘inforca’ la macchina e si parte!
PONTI E MULINI NEL CASTANESE: MINI ITINERARIO
Il Castanese è un territorio che comprende diversi comuni dell’Alto Milanese, tra gli altri, i comuni di Turbigo, Nosate e Castano Primo.
Ed è proprio in questi 3 comuni che si snoda il nostro breve itinerario, ideale per trascorrere una domenica mattina diversa, in un’area ricca di elementi naturalistici, grazie soprattutto al Parco del Ticino, e storico-architettonici.
Per raggiungere la prima tappa, abbiamo impostato Ponte Tibetano di Turbigo su Google Maps.
Si! Hai capito bene! Un ponte tibetano alle porte di Milano!

Si trova nel comune di Turbigo, in località Tre Salti, e consente di attraversare il canale scaricatore della Centrale Termoelettrica Enel.
Ma dimentica quei ponti lunghissimi e altissimi che mettono un po’ di ansia.
Il ponte tibetano di Turbigo è lungo circa 70 m e sospeso a soli 8 m dall’acqua, adatto ai bambini – che fino a 12 anni devono essere accompagnati – e anche a chi ha qualche problema con le vertigini.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, si prova una grande emozione e una bella sensazione di avventura nell’attraversarlo!
Insomma, è perfetto per far provare anche ai più piccoli l’ebbrezza di camminare su un ponte sospeso in totale sicurezza.



Il ponte è facilmente raggiungibile non solo in bicicletta e a piedi attraverso i numeri sentieri che si snodano nel Parco del Ticino, ma anche in macchina.
A pochi metri dal ponte, infatti, si trovano un ampio parcheggio e anche il bar SelvaViva, per il quale, però, ti consigliamo di verificare sempre gli orari che non sono proprio canonici…
Noi, infatti, lo abbiamo trovato chiuso. Clicca QUI per informazioni aggiornate.
Poco male, ci siamo rimessi in macchina e ci siamo, quindi, avviati verso la nostra seconda tappa, a pochi minuti di distanza.
Ci siamo spostati in località Mulino al Ponte, dove ci attendevano un antico mulino, il Mulino al Ponte, e il Ponte di Pietra.
Appena vedi questo angolo del Parco del Ticino, ti sembra di essere stato catapultato indietro nel tempo.
Il Ponte di Pietra risale al XVIII secolo e ha sostituito il vecchio ponte in legno che collega le due sponde del Naviglio.



Su una di esse, sorge il Mulino al Ponte, anche detto Mulino Nuovo, che deve il nome proprio alla sua vicinanza al Ponte di Pietra.
Si tratta di un antico mulino risalente al 1433, uno dei pochi ancora esistenti tra i numerosissimi mulini che costellavano questo territorio.
L’edificio ormai chiuso, degli affreschi ormai rovinati, una piccola diga… tutto sembra essersi fermato, l’unica cosa che continua a scorrere è l’acqua.



Essersi fermato a quando?
Troviamo una pietra con la scritta marzo 1930… che sia l’anno in cui il mulino è stato abbandonato? Chissà.
Con questo piccolo dubbio, abbiamo deciso di fare due passi lungo il Naviglio per goderci quel senso di natura e di vacanza che ci aveva pervasi accompagnati dallo scorrere dell’acqua, spesso l’unico rumore percepito.
Tutto intorno è natura e, solo ogni tanto, una macchina o dei ciclisti interrompono per pochi secondi il silenzio.
Davvero un altro mondo.
Ci siamo rimessi in auto, promettendoci ci cercare altri luoghi così, semplici, ma che nella loro semplicità ci facessero sentire bene.
Abbiamo così raggiunto il vicino Binda Bici Bar a Nosate per una sosta rinfrescante… il caldo iniziava a farsi sentire!
Perché proprio questo bar? Semplice, papà Claudio lo ha adocchiato su Google Maps e ne è rimasto incuriosito.
E la sua intuizione si è rivelata azzeccata!
Si tratta di un grazioso bar, punto di ristoro per ciclisti – viste le numerose rastrelliere presenti – ed escursionisti incastonato in un angolo pittoresco con vista sulla bella chiesetta S. Maria in Binda.
Se non fosse stato per il comodissimo parcheggio adiacente, ci saremmo dimenticati di essere a pochi chilometri dalla città.
Qui abbiamo respirato proprio aria di vacanza. Incredibile!
Un succo, un crodino fresco e abbiamo deciso di fare gli ultimi passi di questa gita per scoprire la chiesetta e dare un’ultima occhiata al Naviglio.



Abbiamo scoperto che la chiesa di S. Maria in Binda ha origini davvero antichissime.
Ha, infatti, origini longobarde e lo stesso termine binda in longobardo starebbe a significare striscia di terra, quella striscia di terra lungo il Ticino dove pare che in epoca longobarda sorgesse un piccolo centro abitato chiamato per l’appunto Binda.
Per via delle numerose tombe del periodo longobardo rinvenute intorno a essa durante gli scavi per la realizzazione del vicino Canale Industriale, si pensa che la Chiesa, in origine, fosse dedicata al culto dei morti.
Oggi, nonostante i numerosi interventi subiti nel corso dei secoli, oltre a essere di estrema bellezza e incastonata in un angolo davvero suggestivo, è una chiesetta ‘storica’ per i ciclisti che qui si ritrovano e si dissetano alla sua fonte.
CONSIGLI E LINK UTILI
L’itinerario tra ponti e mulini che abbiamo percorso noi in auto per nostra comodità, può essere percorso in bicicletta o a piedi.
Ma dal Ponte Tibetano si snodano diversi sentieri per tutti i gusti e le esigenze.
Ti invitiamo a consultare QUI gli itinerari del Parco del Ticino per avere informazioni sempre più dettagliate e aggiornate.
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